Grande successo per l’evento “Dream & Innovation” organizzato dall’Accademia Altieri Moda e Arte, in occasione dell’edizione 2018 di AltaRoma, presso l’Hotel Domus Romana in via delle Quattro Fontane 113.
Gli ospiti “immersi” in un vero e proprio viaggio del saper fare e del fatto a mano attraverso la speciale esposizione che vede protagonisti 10 abiti da sposa, selezionati al concorso Sposa Futura 2018, e 21 micro abiti da sera. Il tutto è frutto del lavoro degli allievi dell’Accademia Altieri e delle capacità acquisite attraverso il percorso formativo di studi.Un evento che coinvolge gli studenti di tutti i gradi a partire dagli allievi del 2° e 3° anno del corso di stilista per gli abiti da sposa ed abiti da sera. A seguire gli allievi del 1° anno di stilista con la realizzazione dei figurini in 3d, per passare a quelli di modellismo e sartoria per i prototipi in tela, testimonianza dell’alta capacità di realizzazione acquisita. Infine è sono gli allievi del corso di vetrinista e visual merchandiser ad occuparsi dell’allestimento per esaltare tutto il lavoro creativo e minuzioso svolto dai colleghi dell’Accademia Altieri.
Quello che si ammira non è una semplice esposizione ma un elaborato gioco di giovani e frenetiche mani che lavorano, collaborano e si relazionano per creare romantici ed originalissimi abiti ricercati nei dettagli, ideati e realizzati come pezzi unici. Abiti che sono espressione di creatività e bellezza, sperimentazione e valorizzazione del made in Italy.
Tutto questo è possibile grazie alle competenze che l’Accademia Altieri riesce a fornire attraverso il suo il processo creativo e formativo nel settore moda seguendo un obiettivo che punta al connubio tra arte, moda e cultura, senza le quali non potrebbero esistere eccellenze italiane famose in tutto il mondo. Menzione particolare va fatta a Valentina, un’allieva che è riuscita a realizzare in PLA ( acido polilattico) dei particolari che arricchiscono un abito da sposa fantastico. Il Pla è il polimero dell’acido lattico e può essere lavorato con varie tecniche tra le quali la stampante e penna 3D. Come materia prima possiamo usare zucchero melassa e siero di latte. A vari vantaggi tra i quali quello di possedere elasticità , e di essere biodegradabile
Valentina in particolare che si è avvalsa dell’uso di una penna 3D che fonde il materiale a 210 gradi, attualmente sta cercando di realizzare delle borse. Il procedimento è abbastanza laborioso che consente comunque l’utilizzo di un software AutoCAD. Anche il tempo di realizzazione non è stato breve infatti c’è voluto più di un mese per realizzare l’intero modello.
Salendo al piano di sopra possiamo vedere immobili realizzati dagli allievi dell’accademia in particolar modo mi fermo ad osservare quello realizzato da Francesca Mauri. La ragazza ha realizzato l’abito con la stampante 3D, usando anche lei come materiale il Pla. L’effetto finale è quello di una plastica biodegradabile ottenuto come materia prima da glucosio e zucchero di canna. Al tatto sembra plastica simile alla gomma.Ha preso ispirazione dall’albero della vita ;infatti nel suo abito sono presenti 4 elementi naturali. Anche lei circa ha impiegato un mese per la realizzazione del suo prototipo.
Una menzione particolare va fatta agli organizzatori della serata che sono stati Sonia rondini e Antonio Raffaelli