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Riso alla cantonese di Niky Marcelli

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Riso

Più che cantonese, questo riso, sarebbe forse maggiormente corretto chiamarlo filippino, poiché me l’ha insegnato Marty, la mia collaboratrice filippina che mi ha istruito anche riguardo gli Spring Rolls.

Tuttavia è indubbio che la cucina filippina sia quasi totalmente una derivazione di quella cinese e “in cinese” vengono definiti anche i suoi piatti.

Il riso alla cantonese è piuttosto semplice da preparare, anche se per portarne a termine il procedimento, sono necessarie pazienza e calma.

Virtù generalmente indispensabili in ogni caso a chi si pone davanti ai fornelli!

 

Ingredienti per quattro persone:

400gr di riso basmati

200gr di piselli

2 carote

2 uova

2 spicchi d’aglio

Olio e.v.o.

Sale q.b.

 

Tagliate in pezzetti piccolissimi le due carote e mettetele a cuocere a fuoco lento, insieme ai piselli, in una padella con olio e uno spicchio d’aglio.

Quando saranno cotti, aggiustate di sale e mettete da parte.

In una scodella, sbattete le due uova e poi fatele cuocere in padella con un po’ di olio e sale, ricavandone una frittata che impiatterete e taglierete in piccoli pezzi, grossi al massimo quanto una falange del dito medio di una mano.

Mettete in una padella grande, con un po’ di olio e aglio, sia la frittata che le carote e i piselli, ma non accendete ancora il fuoco.

A questo punto, lessate il riso in acqua salata, scolatelo, e mettetelo nella padella insieme agli altri ingredienti, ripassando il tutto a fuoco vivo.

Potete condire con un filo di salsa di soia, che oggi si trova dappertutto.

Una piccola variante prevede che, nella prima fase della preparazione, insieme a carote e piselli, ripassiate in padella anche una dozzina di scampi.

A questo punto, impiattate e servite in tavola.

Riso alla cantonese

 

 

 

 

 

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Niky Marcelli

 

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Niky Marcelli
Niky Marcelli, giornalista e scrittore, è nato a Milano ma si è trasferito quasi subito a New York e successivamente a Roma, dove ha risieduto fino al 2004, prima di coronare la sua vecchia aspirazione di andare a vivere in campagna. Cronista investigativo e critico di spettacolo, è stato uno dei «padri fondatori», nonché caporedattore, del settimanale satirico e di controinformazione «La Peste», per il quale ha firmato numerose inchieste. Ha collaborato successivamente con i quotidiani «L’Umanità», «Il Giornale d’Italia», «L’Avanti», «Libero»; con i periodici «Audrey», «Avvenimenti» e con molte trasmissioni di successo della Rai, tra cui «Via Teulada 66», «Piacere Rai Uno», «In Famiglia», «Domenica In». Come autore ha firmato nel 1993 il primo varietà prodotto e trasmesso dall’allora Tele Monte Carlo: «Specchio delle mie brame» - in collaborazione con l'agenzia Elite di John Casablancas - e, in teatro, la commedia «Capolinea», rappresentata con successo nelle stagioni 1997/98 e 1998/99. Nel 2003, per i tipi di Maretti, è uscita la sua raccolta di racconti «Sotto la pergola del bar che non c’è più». Dal 2004 al 2007 ha diretto l’agenzia web «Lo Sport». Dal 2003 al 2010 ha collaborato con il settimanale di satira politica «Veleno». Nel 2013, per i tipi di TEKE, è uscito il suo giallo “L’Ultimo Swing”. Nel mese di luglio 2015, sempre per i tipi di TEKE, pubblica il romanzo “La Contessa Rossa”. A maggio 2016, pubblica in e-book, la raccolta di racconti “Il senso di Giulio per Camilla” e il manuale di cucina “Tegame di scrittore non ancora bollito”.