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Basin Street blues

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Il 4 dicembre 1928 Louis Armstrong regala l’immortalità a una strada di New Orleans e a un brano di Spencer Williams.

Una strada di musicisti

Basin Street è una strada di New Orleans che va da Canal Street all’attuale Beauregard Square, in passato chiamata Congo Square. Luogo di ritrovo di musicisti e perdigiorno è divenuta celebre nella storia del jazz grazie al brano Basin Street Blues composto nel 1928 dal pianista di New Orleans Spencer Williams. Il merito della sua popolarità non sta, però, tanto nella composizione di Williams quanto in una versione dello stesso brano entrata nella leggenda. È il 4 dicembre del 1928 e Louis Armstrong con i suoi Hot Five sta vivendo il momento migliore della sua carriera toccando vertici di creatività straordinari. In quel periodo sta costruendo il suo mito.

Una performance che resta nella storia

Sono anni in cui alla potenza dell’attacco e alla capacità di tenere la nota fino all’impossibile, il buon Satchmo mette in mostra una creatività e un linguaggio poetico che trovano gli accenti più alti proprio nelle versioni jazz di brani blues. Il trombettista, consapevole dello stato di grazia che sta attraversando, vive freneticamente il periodo quasi sapesse che non durerà per sempre. In questa felice situazione creativa la sera del 4 dicembre 1928 Armstrong decide di cimentarsi per la prima volta con Basin Street Blues. La performance resta nella storia e la versione diventerà una pietra imitata innumerevoli volte nel corso degli ultimi settant’anni.

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".