Dal vino nasce un nuovo prodotto ecologico, resistente, esclusivo, made in Italy, pronto per una vera rivoluzione green e cruelty free nel mondo della pelletteria: è Wineleather. Per il colosso della moda “H&M” è la più innovazione mondiale del fashion. Assegnato il primo premio Global Change Award H&M.
Wineleather, dal vino nasce la pelle 100% vegetale
L’eleganza di un vestito o di un oggetto di design non si valuta esclusivamente dalla forma ma anche nella qualità intrinseca della materia. La bellezza non può essere tale se causa effetti negativi, come inquinamento o disagio sociale. La materia che s’indossa deve essere sana, protettiva, socialmente sostenibile e corretta da un punto di vista ambientale.
Wineleather, prodotta grazie a fibre e oli di vinaccia
Questo è l’obiettivo di Wineleather, la prima pelle 100% vegetale prodotta grazie ad uno speciale trattamento delle fibre e degli oli contenuti nella vinaccia, una materia totalmente naturale, costituita dalle bucce, semi e raspi dell’uva che si ricavano durante la produzione vinicola. Pelle dal vino, dunque, senza usare una goccia di petrolio, senza utilizzare sostanze inquinanti, senza consumare acqua e senza, ovviamente, uccidere nemmeno un animale. Wineleather si distingue anche dalle pelli “vegan” e quelle che vengono impropriamente chiamate “ecopelli” in quanto queste sono sintetiche e per la loro realizzazione vengono utilizzati prodotti chimici inquinanti.
«Abbiamo creato e brevettato un innovativo processo produttivo che trasforma le fibre e gli oli vegetali presenti nella vinaccia, in un materiale ecologico con le stesse caratteristiche meccaniche, estetiche e sensoriali di una pelle», spiega Gianpiero Tessitore, fondatore di Vegea srl, ideatore di Wineleather. Il risultato è una pelle di grandissima qualità con bassi costi di produzione, adattabile e facilmente lavorabile, tutti plus per chi lavora la pelle.
Wineleather, i vincitori del premio del Global Change Award del Brand fashion H&M
A certificare la qualità della pelle vegetale Wineleather è arrivato il 5 Aprile il premio del colosso della moda “H&M”, il Global Change Award, considerato il premio internazionale più importante dell’economia circolare e dell’innovazione nel fashion business. H&M ogni anno sceglie in tutto il mondo cinque business innovativi e rivoluzionari, con una forte potenzialità industriale, nel campo della moda.
Wineleather, dal vino prodotto quasi 7 milioni di tonnellate di vinaccia da trasformare
La materia prima di produzione non manca. Nel mondo ogni anno sono prodotti 26 miliardi di litri di vino. Da questo processo produttivo si possono ricavare quasi 7 milioni di tonnellate di vinaccia da trasformare, in una materia prima dal grande valore aggiunto. Calcoli alla mano si potrebbero produrre tre miliardi di metri quadri di pelle vegetale l’anno di Wineleather, una superficie equivalente a circa 400 mila campi da calcio. Ad oggi l’Italia è il più grande produttore di vino, con il 18% della produzione mondiale. Un territorio ideale per la produzione di Wineleather, ma che può costituire un interesse anche per tutte le grandi regioni vitivinicole internazionali.
L’assegnazione del Global Change Award a Wineleather è un segnale di come l’Italia sia leader nell’innovazione della materia rinnovabile. H&M è un partner globale della Ellen MacArthur Foundation, che ha lo scopo di innovare i processi di produzione industriali con cicli di produzione distretta, dove – come in natura – non esiste alcuna rimanenza o scarto. L’azienda svedese “H&M” ha recentemente dichiarato l’obiettivo di diventare 100% circolare, impiegando sempre di più materiali come la pelle vegetale Wineleather.
Wineleather, cos’è la pelle vegetale? In cosa si differenzia?
Wineleather sostituisce l’utilizzo delle pelli di origineanimale e sintetica prodotte da fonti non rinnovabili ed inquinanti come il petrolio che causano problematiche ambientali durante il loro processo produttivo ed il loro smaltimento.
Il prodotto di origine vegetale impiega praticamente zero acqua per la produzione contro i 240 litri di acqua necessari per un metro quadro di pelle animale, ed è esente da tutti gli impatti negativi sugli ecosistemi creati dalle industrie produttrici di pelle animale tradizionale, dalla sofferenza animale agli scarti di conciatura che impiegano acidi e metalli pesanti che inquinano i terreni e le acque. Inoltre la concia chimica delle pelli classiche ha rilevanti danni sulla salute degli addetti alla conciatura.