Il 9 aprile 1895 nasce a Navasota, nel Texas, il cantante e chitarrista Mance Lipscomb. Considerato il più rappresentativo esponente della vecchia tradizione texana, Mance Lipscomb sfugge a qualsiasi classificazione di genere o di stile. Spesso per comodità viene iscritto quasi automaticamente alla schiera dei bluesmen ma è un errore, una sorta di svalutazione del personaggio. Nella sua lunga carriera Lipscomb, infatti, vanta un repertorio di brani così vasto che non può essere rinchiuso all’interno di un recinto di un genere solo, neppure se è largo e composito come il blues. Conosce e canta ballate, canzoni sacre e profane, musica da ballo e ogni altro materiale popolare e folcloristico del vecchio sud. Nato e cresciuto in una famiglia numerosa nella quale tutti più o meno suonano uno strumento, decide fin da bambino di vivere soltanto di musica.
Dal violino alla chitarra
Inizia così a esibirsi prevalentemente in strada suonando un vecchio violino country. L’esperienza violinistica, che dura molti anni, gli consente di farsi le ossa e soprattutto di imparare a non temere il pubblico. Solo nel 1918 quando ha più di vent’anni cambia strumento e passa alla chitarra. Si dice che abbia fatto questa scelta dopo aver conosciuto Blind Lemon Jefferson sulle strade di Dallas, ma come spesso accade, la realtà e la fantasia si confondono. In ogni caso la sua diventa una scelta definitiva. Da allora per molti anni si esibisce in nelle strade e nei locali della sua città natale fino al 1956 quando, stanco della vita randagia decide di chiudere definitivamente questa esperienza.
L’abbandono e la riscoperta
Si trasferisce a Houston, s’adatta a fare i più svariati lavori e abbandona la musica. Non ha fatto i conti con la grande rivoluzione che sta cambiando i gusti delle nuove generazioni. Alcune avventurose registrazioni dei suoi brani diventano popolarissime tra i nuovi alfieri del folk e del blues statunitense. La macchina del music business non può permettersi di ignorarlo. Lo cerca e lo trova. Rintracciato da Chris Strachwitz e Mack McCormick registra alcuni brani nell’agosto del 1960 per la Arhoolie Records. Da quel momento e per tutti gli anni Sessanta e Settanta è un protagonista tra i più attivi sulle scene musicali statunitensi. Suona in vari club e università, partecip a trasmissioni radiofoniche e televisive e, soprattutto, diventa uno dei punti fissi dei più importanti festival dell’epoca, da Berkeley a San Francisco, sa Monterey a Newport, ad Ann Arbor, a Washington e tanti altri. La sua musica e il suo stile influenzano molti giovani protagonisti del rock e del pop da Bob Dylan ai Grateful Dead, da Janis Joplin a Barbara Dane. Muore nella sua città natale di Navasota, in Texas il 30 gennaio 1976