E’ a Monopoli la nuova casa… delle farfalle. Si chiama Farfalia ed è la prima casa delle farfalle della Regione Puglia. Si tratta di un’iniziativa per salvare proprio le farfalle, di provenienza locale e non tropicale, curata dall’omonima cooperativa, da Polyxena e dai Vivai Capitanio Stefano. Nonché sostenuta da Butterfly Conservation Europe, fondata dal celebre documentarista inglese della Bbc, David Attenborough, e dalla Fondazione Friend of the Earth.
Farfalle, a Monopoli una casa per salvarle
La casa delle farfalle ospita lepidotteri autoctoni, tipici dell’ambiente mediterraneo. La casa è una struttura di 300 metri quadri che garantisce alle farfalle ospitate un luogo protetto per riprodursi, corteggiarsi, cibarsi del nettare dei fiori e riposarsi ai raggi del sole.
La casa delle farfalle è anche un singolare punto di interesse turistico, nonché un utile strumento didattico per approfondire gli studi sull’ecologia di questi meravigliosi insetti.
Farfalia è sostenuta, nelle sue attività, dal network europeo per la tutela delle farfalle e dei loro habitat Butterfly Conservation Europe, fondato dal celebre documentarista inglese della Bbc, David Attenborough, e dalla Fondazione Friend of the Earth, che si occupa di salvaguardia dell’ambiente non solo in ottica sostenibile, ma anche dal punto di vista sociale ed economico.
Farfalle, più di 18 specie italiane a rischio estinzione
Le farfalle rappresentano non solo un simbolo di libertà ma sono anche fondamentali indicatori della salute dell’ambiente. Purtroppo rischiano, come molte altre specie, l’estinzione proprio a causa del cambiamento climatico che incide in modo devastante sui loro habitat. In Italia esistono 289 specie diurne – che rappresentano il 37% della fauna totale Euro-Mediterranea – di cui 18 rischiano di sparire definitivamente.
Proprio a Monopoli (Bari) è stata per questo costruita la casa delle farfalle “Farfalia”, al cui interno è stato riprodotto il ciclo vitale di alcune specie a rischio estinzione, a partire dalla deposizione delle uova fino allo sfarfallamento degli individui che saranno poi ripopolati in natura.
Tra le specie ospitate la Zerynthia cassandra, la Melanargia arge, la Hipparchia sbordonii e la Charaxes jasius. All’interno i lepidotteri possono nutrirsi, riprodursi, accrescersi. Per essere, poi, liberate di nuovo in natura.