Salvatore Marino, conosciuto per i suoi Tg esilaranti, per quel modo buffo di interpretare la lingua italiana e di cogliere sempre il lato divertente e ironico delle cose. La sua comicità nasce sempre dalla curiosità e dall’amore per la diversità e per la vita. Salvatore nasce in Eritrea negli anni ‘60 da mamma eritrea appunto, e padre siciliano. Si trasferisce in Italia all’età di 16 anni e ci racconta subito: “Quando sono arrivato in Italia ero solo un ragazzo, ma mi sono trovato subito bene qui. Ho scelto di vivere a Grottaferrata (non lontano da Roma, ndr): l’aria è più respirabile, diciamo che è la mia dimensione ideale. Grottaferrata è ben collegata con Roma, dove ho i miei interessi e dove lavoro. In Eritrea sono tornato poche volte, anche se lì ho tutta la mia famiglia. Ogni volta che vado mi assalgono gli stati d’ansia e la tachicardia: il ricordo di quello che abbiamo vissuto durante la guerra mi angoscia, in Italia sono più sereno”.
In fondo sei cresciuto qui e qui hai trovato la tua strada. Sei molto amato dal pubblico televisivo ed hai anche un sacco di gente che ti segue sul Web.
Il web è la nuova frontiera: puoi trovare molti modi di esprimerti e hai la libertà di dire sempre quello che pensi. Curo personalmente un Blog: Blog di Scarsa Utilità Sociale!
(Il link è questo http://blog1.salvatoremarino.com/wordpress/, ndr)
Ma no! Non è vero! Anche io lo seguo ormai e dentro ci sono un sacco di spunti importanti, c’è uno sguardo nella dimensione sociale, considerazioni sull’alimentazione e anche petizioni per sostenere cani e gatti randagi… Hai sempre voglia di giocare?
Sì, è vero… comunque la curiosità è sempre stata la molla che mi ha fatto crescere sia nella vita, sia nel lavoro. Il problema dello “straniero” che invade l’Italia ad esempio, è sempre stato un tema al centro dei miei pensieri. L’integrazione, l’immigrazione e la diversità sono argomenti che mi hanno sempre coinvolto proprio perché fanno parte della mia storia. Sette, otto anni fa gli italiani erano attanagliati dalla paura di essere invasi dagli stranieri e sono stato contattato dall’UNHCR per portare la mia testimonianza. Ho avuto il piacere di poter collaborare con l’attuale presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, una persona veramente speciale e realizzare insieme ad altri uno spot per una campagna nazionale contro il razzismo, con la regia di Mimmo Calopresti. Il tema dello straniero è stato sempre al centro del mio lavoro, ha fatto nascere il mio spettacolo “Non sono abbronzato! Qui lo dico e qui lo neg(r)o” ed è ancora oggi lo stimolo che sta al centro del mio “Indovina chi viene a cena”, prodotto per il Web, interamente dedicato alla cucina degli “altri”, delle culture presenti nel nostro paese: marocchina, albanese, filippina, polacca, peruviana, ecc.… In Italia ci sono 137 comunità straniere, lo sapevi? Ci vivono accanto ogni giorno eppure le ragioni per le quali nascono i problemi, vuoi sapere quali sono? L’odore di cucinato! Cose così, cose futili…. è veramente incredibile se uno ci pensa!”
E, comunque, sul Web si scopre anche il tuo lato “green”. Andatevi a guardare questo link:http://blog1.salvatoremarino.com/wordpress/2012/10/vandana-shiva-occupiamo-i-semi-disobbediamo-alle-leggi-ingiuste/ per capirlo.
Ho sempre avuto grande interesse per la natura e per il problema ambientale: il progresso tecnologico ci è sfuggito di mano, l’inquinamento incide moltissimo nelle nostre vite e oggi siamo costretti a fare qualcosa davvero. Non ci possiamo più permettere di non vedere. Dobbiamo decrescere: di “decrescita felice” si parla moltissimo e credo che sia uno dei modi più intelligenti per affrontare i problemi economici che ci affliggono. Però la chiamiamo felice per renderla più attraente! Credo che dovremo fare un sacco di cambiamenti in futuro. La crisi ci ha colpito forte ma dobbiamo sempre ricordare quanto grande sia questa opportunità per migliorare. Faccio un esempio: da bambino andavo spesso a giocare di nascosto nelle vigne delle suore con i miei amichetti. Portavamo sempre scompiglio ovviamente e le suore, che non sopportavano la nostra invadenza, ci sguinzagliavano dietro i loro maremmani. Per sfuggire ai cani ho saltato muri di 2 metri e mezzo. Si fanno cose incredibili quando si è in pericolo.
In definitiva è necessario essere sempre reattivi nei confronti delle cose che accadono e soprattutto essere informati, leggere ed essere critici. Mai essere passivi.
Esatto. Cerchiamo di pensare con la nostra testa e non subire tutto quello che ci propinano. Per esempio la pubblicità: negli anni ’70 i tubetti di dentifricio avevano un forellino piccolissimo in cima al tubetto. Non serviva troppo dentifricio per lavarsi i denti: oggi, invece, ti fanno vedere quella bella striscia scintillante da mettere sullo spazzolino e tu ci caschi, così il tubetto ti dura pochissimo. Insomma io dico: “Mentadent P”, io ti compro, ma devi durare un anno. Comunque ancora oggi, quando mi capita, tolgo la corteccia ai ramoscelli come mi ha insegnato mia mamma e la uso per pulirmi i denti: in questo sono proprio “green”.