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I pesci scarseggiano, è allarme nutrizione

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I pesci potrebbero sparire entro il 2050, è questo l’allarme Onu sul depauperamento dei mari. Christopher Golden (ecologista ed epidemiologo) e i suoi colleghi, in un recente studio, hanno calcolato che il calo della fauna marina segnerà un grave aumento di malnutrizione in molte nazioni in via di sviluppo.

Pesci: è allarme nutrizione a causa del progressivo depauperamento dei mari

Come faranno gli oltre 10 miliardi di persone che abiteranno la nostra Terra, entro il 2050, ad ottenere cibo sufficiente e nutriente? Questa è una delle più grandi sfide che l’umanità si ritrova ad affrontare: i sistemi alimentari globali devono fornire abbastanza calorie e proteine ​​per una popolazione in crescita, senza dimenticare ferro, zinco, acidi, vitamine e grassi omega-3.
La carenze di micronutrienti – così chiamati perché il corpo ha bisogno di loro solo in piccole quantità – può aumentare il rischio di mortalità perinatale e materna, ritardo della crescita, mortalità infantile, deficit cognitivi e ridotto funzionamento del sistema immunitario. Gli oneri associati allo sviluppo di queste malattie inoltre, sono di grandi dimensioni. Il quarantacinque per cento della mortalità, nei bambini sotto i cinque anni, è attribuibile alla malnutrizione; le carenze nutrizionali sono responsabili del 50% della disabilità nei bambini. Nel mondo, un miliardo di persone dipendono dal pesce come fonte principale di proteine.  I pesci sono, infatti, fonti cruciali di micronutrienti, spesso in forme altamente biodisponibili, ma purtroppo le ‘popolazioni’ ittiche sono in declino. Questa nuova visione sottolinea la necessità di politiche nutrizionali sensibili in materia di pesca.

Prodotti ittici sempre più importanti nell’alimentazione mondiale

Attualmente, il 17% della popolazione mondiale è carente di zinco, con alcune sottopopolazioni particolarmente a rischio. In tutto il mondo, quasi un quinto delle donne in gravidanza ha carenza di ferro e circa un terzo è in deficit di vitamina A. Si stima che 845 milioni di persone (l’11% della popolazione mondiale attuale) rischiano un calo di di questi tre micronutrienti se i prodotti ittici, a fronte di una pressione sugli ecosistemi, continuano a scemare a questi ritmi.

pesci sono alimenti di buona qualità e ricchi di proteine; il settore contribuisce in misura rilevante alla sicurezza degli approvvigionamenti mondiali. Eppure tutto ciò potrebbe finire presto, in assenza di regole condivise e di controlli. La salute del nostro pianeta, così come la nostra salute e il futuro della sicurezza alimentare, dipendono da come trattiamo, e tratteremo, il mondo blu.

Fonte: Nature.com