Per Unilever l’obiettivo è: rifiuti zero. Tutti i rifiuti e i prodotti obsoleti, provenienti da oltre 600 siti in 70 Paesi tra fabbriche, hub logistici, depositi e uffici, vengono riutilizzati e non finiscono in discarica. E’ il risultato ottenuto da Unilever, che solo pochi mesi fa aveva annunciato il raggiungimento di un importante traguardo, diventando un’azienda “Rifiuti Zero” a livello europeo.
Unilever, azienda a rifiuti zero
Risultato ottenuto grazie all’applicazione dell’approccio delle cosiddette “4R” (Reducing, Reusing, Recovering, Recycling) che Unilever adotta per implementare modelli produttivi circolari lungo tutta la catena del valore tramite l’impiego di tecnologie innovative e il riutilizzo delle risorse in modi alternativi. Oggi, ad esempio, Unilever trasforma i residui di produzione in componenti edili, concimi e altri materiali ottimizzandone così l’impatto ambientale.
I continui sforzi per raggiungere l’obiettivo “zero rifiuti in discarica” si inseriscono nell’Unilever Sustainable Living Plan, il piano per la crescita sostenibile dell’azienda che, tra gli obiettivi, si pone quello di raddoppiare il fatturato dimezzando l’impatto ambientale. Per Unilever, il recupero e il riciclo dei rifiuti non pericolosi, hanno dimostrato di costituire un’evidente opportunità di business che ha permesso un risparmio di 200 milioni di euro e la creazione di centinaia di posti di lavoro.
Unilever, qualità e rispetto per l’ambiente
Per poter coinvolgere un numero sempre maggiore di realtà affinché possano implementare questo approccio, Unilever lavora a stretto contatto con fornitori, partner e altre organizzazioni nella convinzione che un business sostenibile sia un vantaggio per chiunque. In questo senso, nell’estate 2016, l’azienda avvierà una collaborazione con la piattaforma 2degrees grazie alla quale potrà aspirare ad espandere l’approccio “zero waste” raggiungendo aziende e industrie e fungendo da esempio per un network che possa fare leva sullo stesso modello.
L’obiettivo “zero rifiuti in discarica”, oltre che a rispondere alla strategia di crescita sostenibile di Unilever limitando lo spreco di risorse, contribuisce a combattere il cambiamento climatico. Ogni anno infatti viene prodotta, a livello globale, una quantità di rifiuti solidi pari a 1,3 miliardi di tonnellate (di cui l’80% viene mandato in discarica) che causa, in fase di smaltimento, pesanti emissioni di Co2.
Unilever ridurrà del tutto la sua impronta ambientale
Tuttavia, se da un lato l’impatto ambientale generato dalle operations di Unilever si abbassa ulteriormente con il traguardo annunciato (5%), quello che deriva dall’utilizzo dei prodotti è di gran lunga maggiore (70%), così come quello che deriva dall’approvvigionamento delle materie prime (25%).
Per questo motivo, partendo dalla convinzione che la propria responsabilità in ambito ambientale sia distribuita lungo tutto il ciclo di vita del prodotto, l’azienda continuerà a lavorare per ridurre la sua impronta diretta (attraverso l’innovazione di processo) e indiretta (attraverso la sensibilizzazione e la corretta informazione al consumatore), nell’auspicio che sempre più soggetti prendano parte al cambiamento, anche attraverso piccole azioni che, possono fare la differenza.