Uno studio rivela cosa accadrebbe se diminuisse il consumo di carne
Mangiare meno carne fa bene anche al PIL
Il primo elemento che salta agli occhi è che, l’impatto di un sostanziale cambiamento nella dieta, varia notevolmente a secondo del posto in cui ci si trova. I maggiori vantaggi per l’ambiente e per la salute si avrebbero nei paesi in via di sviluppo, mentre le zone ad alto e medio reddito guadagnerebbero di più in termini pro capite.
La transizione verso altre diete a base vegetale può ridurre la mortalità globale dal 6 al 10% e le emissioni di gas a effetto serra (legate al cibo) dal 29 al 70%, a fronte di un lasso di tempo che va da qui al 2050.
I ricercatori hanno anche evidenziato che i miglioramenti per la salute sarebbero paragonabili, se non addirittura maggiori, a quelli ambientali (soprattutto dal punto di vista economico), risparmiando cifre che vanno dallo 0,4 al 13% del prodotto interno lordo globale (PIL) nel 2050.
29 per cento di riduzione gas serra e 5,1 milione di vite salvate ogni anno
Forse non tutti sanno che il sistema alimentare è responsabile di più di 1\4 di tutte le emissioni di gas a effetto serra e le diete “non sane” sono altamente responsabili di mortalità prematura.
Tuttavia, sarebbero necessari cambiamenti significativi nel sistema alimentare globale per poter prendere ad esempio questo studio e adattarlo a modelli alimentari specifici.
La conclusione definitiva, comunque, è che il mondo potrebbe ridurre le emissioni di gas serra dal cibo del 29 per cento e salvare 5,1 milioni di vite ogni anno attraverso la riduzione malattie cardiache, cancro, ictus e altre patologie associate al consumo di carne.