Si studia il respiro dello Stromboli. Proprio così. E’ questo il frutto di un esperimento internazionale coordinato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), in corso alle Eolie. Lo scopo è quello di capire l’attività eruttiva dello Stromboli attraverso la registrazione del “lieve respiro” del vulcano con una rete di microfoni e sismgrafi. L’obiettivo è quello di avere una mappatura completa delle manifestazioni del vulcano delle Eolie.
Stromboli, un vulcano sotto osservazione
E’ così che sulla sommità dello Stromboli sono stati installati strumenti iper tecnologici come le telecamere termiche, due ad alta velocità, che riescono ad ottenere sequenze di video riprese in infrarosso e che riescono a registrare eventi esplosivi in diretta nonché una rete di 18 microfoni con stazioni sismoacustiche.
Le nuove tecnologie ascoltano il vulcano
“Queste tecnologie – osserva Luigi Lodato, della sezione di Catania dell’Ingv – consentono di osservare l’evoluzione in superficie dei fenomeni vulcanici legati alla pressione nella camera magmatica e alla risalita del magma nei condotti, processi fondamentali che precedono un’eruzione”.
Le telecamere termiche riescono a realizzare una mappatura in tempo reale dei prodotti di eruzione nonché di avere indicazioni precise sulla profondità della colonna magmatica e carpire praticamente sempre in diretta l’evoluzione ed il manifestarsi dei fenomeni eruttivi. Durante l’osservazione lo Stromboli ha mostrato fenomeni di una certa intensità attraverso le sue bocche attive, ma, proprio l’analisi della sua attività, consentirà anche di prevenire eventuali eruzioni più intense.