Bloccate 27 autorizzazioni per la ricerca di idrocarburi in mare entro le 12 miglia (cioè circa 22 km) dalla costa: il Ministero dello Sviluppo economico «rigetta l’autorizzazione» per le ricerche offshore di petrolio e gas, comprese le trivelle destinate ad Ombrina.
Trivelle, bloccate le autorizzazioni per la ricerca di idrocarburi
Una nota del ministero dello Sviluppo economico rende noto che sono state rigettate le domande di ricerca petrolifera entro 12 miglia dalla costa, 27 istanze tra cui Ombrina mare. I provvedimenti, si legge nella nota, rientrano «nel perimetro di attuazione della legge di Stabilità».
I 27 provvedimenti «di rigetto, parziale o totale, di istanze di permesso di prospezione, di permesso di ricerca e di concessione di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi ricadenti nelle aree precluse a nuove attività: le 9 istanze interamente ricadenti entro le 12 miglia sono state rigettate; le 18 istanze parzialmente ricadenti entro le 12 miglia sono state rigettate per la parte interferente».
Il coordinamento nazionale NO TRIV sottolinea che «Si tratta di un primo e concreto risultato, frutto della pressione di questi mesi in cui il governo ha tentato (senza successo) di evitare la consultazione con alcune modifiche inserite nella legge di stabilità. Ora, tuttavia, è necessario andare fino in fondo.”
Le isole Tremiti ancora in pericolo per le trivelle
E’ bene aggiungere che i provvedimenti di rigetto del governo riguardano solo i procedimenti in corso entro le 12 miglia marine, ma non i permessi e le concessioni già rilasciati, come per esempio il recente permesso di ricerca che interessa le Isole Tremiti.
Intanto, mentre si attende di conoscere la data del referendum che il governo sembra intenzionato a non unificare con le amministrative in un unico election day, le organizzazioni ambientaliste Legambiente, Wwf e Greenpeace chiedono in coro una «moratoria» per fermare qualsiasi tipo di estrazione di idrocarburi. La presidente di Legambiente, Rossella Muroni dichiara: «Il Governo dimostri impegno e trasparenza anche per la tutela del mare oltre le dodici miglia, con una moratoria che blocchi le trivelle e qualsiasi autorizzazione a mare e a terra».
La presidente del Wwf Italia Donatella Bianchi e il responsabile di GreenPeace Italia concordano nel sottolineare la «vittoria della mobilitazione», chiedendo al governo di «abbandonare la via del petrolio» e ricordano che la partita resta aperta, come per il canale di Sicilia e le Isole Tremiti.
No Trivelle a Rimini, un primo successo
La mobilitazione civica contro le trivellazioni in mare Adriatico ottiene un primo grande successo anche in provincia di Rimini. Il risultato è arrivato a seguito della richiesta da parte di ben 9 regioni di un Referendum abrogativo sulla materia estrattiva, che ha costretto il governo a un parziale dietrofront proprio attraverso alcuni emendamenti alla Legge di stabilità, ma che vedrà comunque i cittadini alle urne la prossima primavera.
Il coordinamento Sos Adriatico Rimini comunica che il 29 gennaio scorso «è stata integralmente rigettata dal ministero dello Sviluppo economico un’istanza di concessione di coltivazione di Eni proprio di fronte alle coste di Rimini. Motivo? Interferisce interamente con i divieti previsti dalla normativa ambientale in vigore». La concessione denominata d 39 A.C-.EA interessava un’area di 103,6 chilometri quadrati all’interno di aree vietate a nuove attività di estrazione e – secondo il ministero – infrangeva le norme introdotte dalla Legge di stabilità 2016 che vieta nuove operazione di ricerca ed estrazione di idrocarburi all’interno delle 12 miglia marine (circa 20 chilometri).
«Ora che la concessione è stata definitivamente rigettata – sottolinea Sos Adriatico -, non solo Eni non potrà procedere all’installazione di nuove trivelle per le attività in mare, ma dovrà anzi smantellare la piattaforma denominata Benedetta 1, costruita nel 2006, in totale sicurezza e nel rispetto dell’ambiente circostante».
Un primo importante risultato per i movimenti riminesi che, attraverso la campagna “Sos Adriatico, Rimini per un mare senza trivelle” stanno lottando contro la strategia energetica degli ultimi governi, centrata sull’utilizzo dei combustibili fossili.
Assieme alla concessione di Rimini vengono rigettate quindi altre 26 istanze sul territorio nazionale (tra le quali anche il discusso progetto Ombrina Mare in Abruzzo