Edoardo Sylos Labini, attore, produttore, regista e autore teatrale, è l’imperatore Nerone nello spettacolo Nerone. Duemila anni di calunnie, nato da un’idea di Pietrangelo Buttafuoco con la drammaturgia di Angelo Crespi, in scena al Teatro Quirino di Roma dal 19 al 31 gennaio.
“Nerone. Duemila anni di calunnie” è il titolo dello spettacolo interpretato e scritto da Edoardo Sylos Labini con Angelo Crespi. Dopo il successo ottenuto con la pièce dedica a Gabriele d’Annunzio, l’attore torna in scena interpretando l’imperatore «incendiario» Nerone. Lo spettacolo, nato da un’idea di Pietrangelo Buttafuoco, è liberamente tratto dal saggio di Massimo Fini “Nerone – Duemila anni di calunnie”.
Edoardo, torni ad interpretare un personaggio storico. Dopo Mazzini, Balbo e D’Annunzio, ti vediamo vestire i panni di Nerone. Perché proprio Nerone?
L’idea è nata dopo aver interpretato D’Annunzio, Mazzini, Italo Balbo e Marinetti. Tutti personaggi della storia che hanno avuto un’impronta importante. Nerone rientra nella mia linea editoriale dei personaggi “maledetti” dalla cultura. Grazie a Pietrangelo Buttafuoco e al libro di Massimo Fini, mi sono interessato al personaggio e ho scoperto un Nerone diverso: un uomo amante della natura, un curioso, uno scienziato, chitarrista e artista.
Il tuo spettacolo racconta la storia, i dubbi e le contraddizioni di uno dei personaggi storici più controversi ma soprattutto racconta l’uomo.
Di lui si è scritto di tutto, quello che abbiamo sempre saputo è che era una figura stramba, cattiva, spesso crudele con uno spirito ingovernabile. E’ stato sempre rappresentato come il pazzo incendiario. Era un megalomane bipolare, un narciso ma come tutti i maledetti della storia. Nel mio spettacolo vedremo un Nerone più umano. E poi aveva anche una passione smisurata per l’arte e la natura.
Anche Nerone aveva una forte anima green?
Sicuramente era circondato dal verde (sorride!). La sua Domus Aurea era un teatro a cielo aperto, aveva un parco pazzesco con tanti animali e piante. Forse sì, anche lui era a suo modo green! Il giovane imperatore era un personaggio particolare, con tutte le sue fisse. Aveva portato l’Oriente a Roma. Nessuno pensa mai che era un giovanissimo imperatore, lo era diventato a soli 17 anni. Durante i 14 anni del suo regno fece delle riforme rivoluzionarie, combattè la classe del Senato, i poteri forti dell’epoca, e fu un grande amante dell’arte e della cultura.
E invece Edoardo, qual è il tuo rapporto con la natura, gli animali?
Amo molto le piante e i fiori, una cosa che mi rende felice è vedere i camerini e i teatri pieni di piante. Essere circondato da fiori e piante mi incanta, mi dà molta gioia.
Nella città dove vivi riesci a stabilire un contatto quotidiano con la natura?
Per fortuna dove vivo io, a Milano 3 c’è moltissimo verde. Di fronte la scuola di mia figlia c’è addirittura un bosco. E’ un quartiere pieno di verde, un’oasi in mezzo al tutto. Non è facile mantenere il contatto con la natura in una grande città. Sono contento di viverci, venivo da Roma dove vivevo in via Ostiense, una realtà totalmente diversa.
Cosa fai di ecologicamente corretto nel tuo quotidiano?
Nella vita di tutti i giorni cerco di fare la mia parte anche se non sempre è facile. Sicuramente qui a Milano, rispetto a Roma, è più facile, almeno per quanto riguarda alcune cose come ad esempio fare la raccolta differenziata. Per noi artisti non è sempre possibile riuscire ad essere “ecologicamente corretti”, come dici tu. Siamo sempre in giro, viaggiamo molto.
Sicuramente il mondo del teatro, gli attori, gli artisti sono, diciamo così, più sensibili ai temi legati al rispetto dell’ambiente, del mondo che ci circonda.
Gli artisti? Sicuramente molti di loro hanno questa spiccata sensibilità. Mi capita di vedere delle vere e proprie serre in giro per le case di molti miei “colleghi”, però, insomma, non è valido per tutti. Credo sia più un luogo comune, non è vero che tutti gli artisti hanno una maggiore sensibilità nei confronti dell’ambiente come non è vero che tutti loro fanno una vita dissoluta.
Tornando al teatro Edoardo, da qualche tempo hai una tua società di produzione teatrale e artistica. Nerone. Duemila anni di calunnie è infatti prodotto dalla RG produzioni.
Sì, esatto. La RG Produzioni è una giovane realtà privata grazie alla quale riesco a fare le mie cose, da questo questo punto di vista mi sento un vero e proprio artigiano. Soprattutto ci dà la possibilità di dare voce e spazio anche a molti altri artisti. In Nerone per esempio in scena ci sono diciotto personaggi, è una produzione grande. Purtroppo proprio per questo motivo trattandosi di uno spettacolo “grosso”, non ci sarà una tournée in giro per l’Italia, saremo fissi al Quirino dal 19 al 31 di gennaio.
Edoardo, tu hai definito lo spettacolo Nerone. Duemila anni di calunnie, uno spettacolo pop: un linguaggio moderno, costumi contemporanei e la presenza in scena di un dj mimo. Cos’è esattamente il Disco Teatro?
Il Disco Teatro è una formula innovativa che mette in scena una consolle dj con la quale gli attori interagiscono. Gli spettacoli di Disco Teatro sono rappresentati oltre che nei palcoscenici classici, in spazi non convenzionali come i foyer dei teatri e le location storiche, in modo che gli spettatori diventino parte integrante dell’evento. E anche in Nerone ci sarà in scena un dj mimo ad allietare la festa nella Domus Aurea. Quello del Disco Teatro è un trend nuovo e, credo, positivo. Il solo fatto che qualcun altro lo stia riproponendo in altri spettacoli, è un segno del nostro successo.
Oltre ad aver ideato la formula del Disco Teatro, Edoardo Sylos Labini ha fondato il web magazine ilgiornaleOFF.it, una rivista culturale che si occupa di arte, cinema, musica e teatro.
Edoardo Sylos Labini
e con la partecipazione di Fiorella Rubino
liberamente tratto dall’omonimo saggio di Massimo Fini
drammaturgia Angelo Crespi
e con Sebastiano Tringali Dajana Roncione
Giancarlo Condè Gualtiero Scola Paul Vallery
e con gli attori della Fonderia delle Arti
scene e costumi Marta Crisolini Malatesta
disegno luci Pietro Sperduti
musiche originali Paul Vallery
Personaggi e interpreti
Seneca Sebastiano Tringali
Agrippina Fiorella Rubino
Poppea Dajana Roncione
Fenio Rufo Giancarlo Condè
Otone Gualtiero Scola
DJ e mimo Paul Vallery
Corte Fonderia delle Arti
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