Autentica, sospesa e austera: è Gubbio, la piccola cittadina umbra un tempo protagonista della commuovente storia di San Francesco e il lupo.
Un gioiello immutato nel tempo
Annidata sulle pendici del monte Igino, come un piccolo presepe perpetuo, il prezioso borgo medioevale resta un gioiello immutato nel tempo. Da scoprire lentamente, perdendosi nel groviglio di vicoli e lasciandosi guidare dal profumo di tartufo che affiora dalle caratteristiche trattorie che ne cadenzano, ritmandolo, ogni singolo passo di scoperta, Gubbio accoglie il visitatore, già dal timido arrivo alle sue porte, con la vista di un imponente anfiteatro romano, risalente al periodo tardo repubblicano. La piccola cittadina di montagna, tutta in pietra, seduce per le sue scalinate che imboccano verso vicoli ripidissimi, ora affacciati su casette ora su piccole e umide botteghe di artigiani.
A Gubbio l’albero di Natale più grande del mondo
Vero tesoro incastonato nel verde, Gubbio vanta una certa risonanza nazionale anche per ospitare, sin dal lontano 1981, l’albero di Natale più grande del mondo, una vera opera d’arte alta oltre 650 metri, e costituita da più di 750 corpi luminosi disseminati lungo le pendici del monte, e azionati con energia pulita. Nonostante la grande popolarità, Gubbio resta un po’ isolata rispetto alle mete umbre più battute dal circuito turistico di massa, ed è forse proprio per questo – per la pace che aleggia ad ogni suo angolo – che il borghetto si è guadagnato l’appellativo di ‘città del silenzio’.
Notti eco all’Oasi Verde Mengara
Per assaporarne ogni bellezza, è consigliabile soggiornare nei suoi dintorni, pernottando in stile eco-green all’ Oasi Verde Mengara, un antico casale del 1600 che, al suo interno, vanta persino la presenza d’una piccola cappella francescana restaurata. Situato lungo la via francescana, che unisce Assisi a Gubbio, l’antico casale di Mengara coltiva cereali e produce miele in chiave assolutamente bio. Qui, sulla scia del turismo più responsabile, potrete effettuare delle bellissime passeggiate lungo i sentieri, praticando escursioni a piedi, in mountain bike o a cavallo, fino ad imbattervi in un piccolo laghetto nascosto tra la vegetazione, dove poter ammirare daini intenti nell’abbeveraggio. Lupi non se ne vedono più. Tuttavia, il ricordo di San Francesco e della sua lezione di rispetto, per la natura e per gli animali, rimangono come ulteriore invito a visitare queste terre, assaporandone ogni fascino e silenzio.