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Un miliardo di persone soffre ancora la sete

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Un miliardo di persone soffre ancora la sete.

Questo significa che non hanno accesso non solo ad un diritto primario dell’uomo ma non hanno accesso neanche ai servizi igienici e a quelli sanitari.

Ieri la Giornata mondiale dell’acqua, voluta dalle Nazioni Unite nel 1992, ha posto al centro del dibattito mondiale la questione della risorsa idrica e della sua importanza come bene fondamentale dell’umanità.

Per questo l’Onu punta sulla cooperazione idrica internazionale. Ma le zone ‘rosse’ dove l’acqua rimane davvero un miraggio continuano ad aumentare.

Tra i 3 e i 4 miliardi di persone non hanno acqua sufficiente e in quantita’ stabile, con servizi igienici scarsi, 8 milioni muoiono a causa di malattie legate alla fragilita’ dell’approvvigionamento.

La situazione piu’ grave rimane quella dell’Africa subsahariana; qui, il problema dell’accesso all’acqua potabile riguarda oltre il 40% della popolazione, circa 250 milioni di persone.

Nel Medio Oriente sono presenti meno dell’1% delle risorse idriche del Pianeta, mentre il 5% dei Paesi arabi – la regione piu’ arida al mondo – gia’ sono al limite delle risorse idriche.

L’accesso all’acqua potabile e’ piu’ difficile in Etiopia, in Nigeria, in Giordania, in Nicaragua e in Tajikistan. In base ad alcuni calcoli dell’Oms un miliardo di individui vive con meno di 20 litri di acqua potabile al giorno.

Per la Fao l’aumento della popolazione mondiale portera’ invece ad un aumento della domanda di acqua dolce di 64 miliardi di metri cubi all’anno ed un aumento della domanda di cibo tra il 70% e il 100% per il 2050; una cifra enorme se si pensa che per produrre la quantita’ di cibo che una persona consuma in un giorno servono tra i 2 mila e i 5 mila litri d’acqua.

Il fabbisogno minimo biologico pro-capite d’acqua per la sopravvivenza umana e’ di 5 litri nelle 24 ore, ma per l’Oms per poter parlare di condizioni accettabili di vita occorrono non meno di 50 litri d’acqua al giorno.

Nel mondo si passa da una disponibilita’ media di 425 litri al giorno per ogni abitante degli Stati Uniti ai 10 di un abitante del Madagscar; l’Italia e’ uno dei Paesi al mondo con maggiore disponibilita’ d’acqua, quello che ne consuma di piu’ in Europa e il terzo al mondo dopo Canada e Stati Uniti, ma la rete idrica ha molte perdite con una dispersione che arriva, in alcuni casi, oltre il 30%.

In Italia, per la Giornata mondiale dell’acqua, Federutility punta sulla qualita’ e la trasparenza di quella del rubinetto: rende pubblici i parametri qualitativi dell’acqua di rete per ”offrire un contributo per informare tutti i cittadini”, raccogliendo sul proprio sito (http://www.federutility.it/giornata-mondiale-acqua-2013-dati-qu alita.htm) i dati forniti dai gestori dell’acqua erogata in Italia.

Da Milano a Palermo, da Venezia a Bari, sono resi pubblici i parametri dell’acqua di rubinetto con l’indicazione delle principali caratteristiche. Infine, dal 22 marzo il Forum italiano dei movimento per l’acqua ritorna nelle piazza per raccogliere firme per l’iniziativa dei ‘Cittadini europei’ da inviare alla commissione Europea affinche’ legiferi sulla ”gestione del servizio idrico”.