Il 24 marzo 1922 nasce a Oakdale, nel Tennessee, il cantante e paroliere King Pleasure, registrato all’anagrafe con il nome di Clarence Beeks.

Forse il primo

King Pleasure passa la sua giovinezza a Cincinnati facendo diversi mestieri per vivere, anche se il canto è la sua grande passione, che si intensifica il giorno in cui gli accade di ascoltare Lester Young interpretare DB Blues. In questo periodo sarebbe nata l’idea di cantare gli assoli dei suoi musicisti preferiti aggiungendovi versi che lui stesso scrive. C’è chi ha scritto che Pleasure sia stato il primo a compiere sperimentazioni in questo senso ma la questione è controversa visto che Eddie Jefferson sostiene di averlo già fatto per proprio diletto nel 1938 o 1939 cantando per divertimento sui dischi di jazz che ascoltava nella camera di albergo dove spesso lo raggiungevano amici intimi. Quale sia la verità non v’è dubbio che Pleasure nel genere sia insuperato e abbia costituito il modello dal quale sono poi partiti Annie Ross, Jon Hendricks e altri.

Il debutto nel 1951

King Pleasure fa il suo esordio musicale nel 1951, dopo aver partecipato e vinto un concorso per dilettanti all’Apollo Theatre di New York cantando I’m In The Mood For Love seguendo pedissequamente l’assolo di James Moody e usando i propri versi. Il brano diviene famosissimo e l’incisione di Moody Mood For Love vince nel 1953 il referendum Down Beat come miglior disco di rhythm and blues. Nel febbraio 1952 incide i primi brani per la Prestige, I’m In The Mood For Love e Exclamation Blues e dieci mesi più tardi registra Red Top e Jumpin’ With Symphony Sid. Nel mese di settembre del 1953 incide Sometimes I’m Happy e This Is Always e nel dicembre dello stesso anno Parker’s Mood ripetendo lo splendido assolo di Bird con l’accompagnamento dello stesso pianista, John Lewis, e What Can I Say After I Say I’m Sorry e, con l’arrangiamento di Quincy Jones, Don’t Get Scared, I’m Gone, You’re Crying e Funk Junction. Muore il 21 marzo 1982.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".