Home C'era una volta Con “Il Rischiatutto” finisce l’epoca d’oro dei telequiz

Con “Il Rischiatutto” finisce l’epoca d’oro dei telequiz

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Il 23 maggio 1974 si chiude “Il Rischiatutto”, un programma televisivo di quiz presentato da Mike Bongiorno che ha fatto epoca.

Fiato alle trombe

«Fiato alle trombe, Turchetti!» la frase che Mike Bongiorno rivolge al regista Piero Turchetti per dare inizio al programma è il tormentone principale di questo programma entrato nel costume degli italiani di quel periodo che segna la fine dell’epoca d’oro del telequiz. Il gioco è costruito sulla falsariga dei precedenti, con qualche modifica nella struttura, ma con l’immancabile “cabina” nella quale rinchiudere il concorrente.

Sabina Ciuffini

Il programma vede anche un Mike Bongiorno con i capelli più lunghi del passato e una valletta in linea con l’evoluzione dei costumi giovanili dell’epoca. Si chiama Sabina Ciuffini, è molto giovane e indossa con assoluta naturalezza hot pants, micro e maxi gonne. Come tutte le assistenti precedenti non può parlare, ma trova comunque modo di diventare un personaggio con un servizio su Playboy che manda su tutte le furie il “signore dei telequiz”. Va in onda per la prima volta il 5 febbraio 1970 e chiude definitivamente i battenti il 23 maggio 1974. L’epoca d’oro dei grandi quiz che incollano le folle ai televisori è ormai finita.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".