Dailygreen

Bob Marley emigrante

L’11 febbraio 1966, il giorno dopo il suo matrimonio, Bob Marley lascia frettolosamente la Jamaica e parte per gli Stati Uniti dove lavorerà come cameriere e come operaio.

Cedella lo vuole con lei

Tutto inizia nei primi giorni del 1966 quando Bob riceve un messaggio dagli USA. È di Cedella, sua madre. Sta bene, ha ottenuto la “green card”, il permesso di soggiorno e di lavoro, e porta un nuovo cognome, il terzo della sua vita. Prima Malcom, poi Marley e ora si chiama Booker. Gli chiede di raggiungerlo. Marley è perplesso. Non sa cosa fare. La sua carriera musicale sta andando a gonfie vele, è innamorato, perché lasciare tutto per andare negli Stati Uniti da una madre che da anni non vede? La ragione gli consiglia di restare in Giamaica, ma un uomo non è solo ragione. Rita lo vede turbato, sempre più chiuso in se stesso. Sa che non potrebbe mai rompere con sua madre e lo incoraggia a seguire quello che gli dice il cuore. Ne parlano a lungo. Alla fine Bob decide di partire.

La partenza

L’11 febbraio, quindi, parte per gli Stati Uniti. Come suo padre, lascia la moglie ventiquattr’ore dopo averla sposata. Porta nel cuore il volto e il sorriso di Rita, ma se ne va. La sua permanenza negli Stati Uniti non è facile. In Giamaica è un personaggio popolare, un idolo per i giovani delle periferie, ma qui nessuno lo conosce. In più si rende conto di non poter pesare sulle spalle della madre. Decide quindi di lavorare. Prima fa il cameriere, poi viene assunto come manovratore di un carrello elevatore, quindi entra in fabbrica e lavora alla catena di montaggio di uno dei tanti stabilimenti della Chrysler.

 

 

Exit mobile version