Il 24 settembre 1986 Adelmo Fornaciari, in arte Zucchero, inizia a comporre le canzoni che sono destinate a far parte del suo nuovo disco. È un passaggio importante nella sua carriera perché può rappresentare la definitiva conferma dopo il buon successo di Rispetto, un album che ha venduto nel 1986 oltre duecentocinquantamila copie.
Cinque mesi di lavoro
Il lavoro di Zucchero durerà cinque mesi, fino al 5 febbraio dell’anno dopo. Nelle dichiarazioni e nelle interviste il cantautore spiega che vuole scavare ancor di più nelle radici della black music. Pian piano, un’anticipazione dopo l’altra, cresce l’attesa per il lavoro che dovrebbe segnare la sua definitiva consacrazione. Si parla di ospiti prestigiosi quali Clarence Clemsons, il sassofonista di Bruce Springsteen, e i Memphis Horn, la leggendaria sezione fiati di Otis Redding. È tutto vero. Il successo commerciale dell’album, intitolato semplicemente Blue’s, andrà al di là delle pur rosee previsioni con un milione e duecentomila copie vendute.
La critica apprezza
A differenza dei precedenti lavori di Zucchero, spesso giudicati in modo contrastante, anche la critica apprezzerà il tentativo di proporre con brani cantati in italiano le due anime del blues: quella ritmica e trasgressiva, come la provocatoria Solo una sana e consapevole libidine salva il giovane dallo stress e dall’Azione Cattolica e quella melodica e malinconica, cui appartiene tra gli altri Hey man, una canzone che deve gran parte dell’efficacia del testo alla geniale penna di Gino Paoli. Pervaso di soffusa malinconia riprende il tema della solitudine in un originale rielaborazione dei modelli tradizionali dei brani blues.