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La morte prematura di Gigliola Negri

Il 25 giugno 1988 a Malgrate, allora in provincia di Como e oggi in quella di Lecco, muore a soli trentaquattro anni Gigliola Negri, una delle più interessanti interpreti della canzone politica della seconda metà degli anni Settanta.

Il debutto con Foà

Il suo debutto sul palcoscenico avviene nel 1975 al fianco di Arnoldo Foà in “Fischia il vento”, uno spettacolo messo in scena in occasione del Trentennale della Resistenza e imperniato sul canzoniere antifascista italiano. Nel mese di novembre dello stesso anno tiene il suo primo recital brechtiano al conservatorio di Torino suscitando l’attenzione e i complimenti della critica, in particolare di Massimo Mila che le dedica una lusinghiera recensione. Nel 1976 partecipa al Festival Internazionale di musica contemporanea di Varsavia interpretando una cantata composta da Enrico Correggia su testi di Rafael Alberti.

Un pugno di album

La sua popolarità si allarga a macchia d’olio anche al di fuori del ristretto numero di appassionati del genere. Negli anni successivi si esibisce in molte città italiane ed europee. La morte chiude prematuramente la sua carriera. Di lei restano un pugno di album: Gigliola Negri canta Garcìa Lorca, La lunga marcia di Mao Tse-Tung con musiche di Roberto Negri, Al gran verde che il frutto matura e, soprattutto, La diva dell’Empire, le musiche della Belle Epoque, registrato nel 1982 con Maurizio Fasoli al pianoforte.

 

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