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Carl Davis, da mezzadro a bluesman

Il 5 marzo 1886 nasce a Rison, in Arkansas Carl Davis, uno dei personaggi chiave della musica statunitense del Novecento. Figlio di mezzadri, Carl lavora la terra con la famiglia e si trastulla con una chitarra recuperata chissà dove.

La voglia di cambiare più forte delle preoccupazioni

Il lavoro dei campi è duro e il ragazzo quando compie diciotto anni comincia a pensare di lasciare il paese natìo per cercare fortuna. Il suo stile non è eccezionale, visto che ha imparato da solo a tirar fuori suoni dalla chitarra, ma la voglia di cambiare vita è più forte delle preoccupazioni. Intorno al 1905, si stabilisce a Shreveport in Louisiana dove si dà da fare a sbarcare il lunario in vari gruppi locali. Alla fine fa coppia fissa con Charles Chicken Jackson, un suonatore di washboard e di jug molto popolare in quel periodo. Per aumentare le possibilità di trovare lavoro comincia anche a strimpellare il pianoforte perché nella vita non si sa mai… Dopo qualche anno passato a girare per locali più o meno accoglienti si trasferisce a New Orleans e trova un posto quasi fisso nell’orchestra di Oscar Papa Celestin, un’altra leggenda del periodo.

Vagabondo per scelta

L’idea di un posto fisso, però, non lo affascina per niente. Intorno alla metà degli anni Venti inizia a girovagare per gli States in compagnie di spettacoli viaggianti. Dopo essersi esibito a fianco del cantante Hattie Burleson, incontra Texas Alexander con il quale entra per la prima volta in sala di registrazione nel mese di novembre del 1929. Deciso a non dipendere più da nessuno forma la Dallas Jamboree Jug Band, un’orchestra destinata a ottenere un buon successo per tutti gli anni Trenta e della quale restano varie testimonianze grazie alle registrazioni effettuate a partire dal 1935 per la Vocalion. All’inizio degli anni Quaranta abbandona la baracca ed entra nella formazione di Fat Head Williams, con la quale si esibisce nel circuito dei club dell’Illinois. Non concepisce la musica come un elemento statico della vita e, d’altra parte, comincia a essere stanco di vagabondare. Detto e fatto. Nel 1949 chiude per sempre con l’attività musicale perché non si diverte più.

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