Il 23 febbraio 1995 muore a cinquantadue anni Melvin Franklin, uno degli originali componenti del gruppo vocale dei Temptations. La sua morte arriva a meno di tre anni da quella di Eddie Kendricks, un altro dei fondatori della formazione di punta del Motown Sound, ucciso dal cancro nell’ottobre del 1992. Prima di lui se n’erano andati altri due componenti: Dave Ruffin, stroncato da un’overdose il 1 giugno 1991, e Paul Williams, suicidatosi il 17 agosto 1973.
Uno strano destino
La notizia della morte di Franklin suscita una forte emozione in tutto il mondo musicale statunitense che sottolinea come la sfortuna uno strano destino stia accomunando i principali esponenti di uno dei gruppi protagonisti dell’esplosione soul degli anni Sessanta. I Temptations arrivano al successo per la prima volta nel 1964 con The way you do the things you do e per almeno cinque anni dominano le classifiche di tutto il mondo con brani come My girl, (You gotta walk) Don’t look back, ripresa nel 1977 da Peter Tosh e Mick Jagger, Wish it would rain e War, molti anni dopo interpretata anche da Bruce Springsteen. Nonostante i vari cambiamenti di formazione la loro popolarità regge alla conclusione della parabola espansiva del soul e si mantiene intatta fino alla metà degli anni Settanta. Anche dopo, però, i Temptations non cesseranno d’esistere, pur se più come sigla che come sostanza, con nuovi volti e periodiche riunioni dei vecchi fondatori.
Dio ama il soul, ma più di tutto ama i Temptations
La scomparsa di Franklin sembra confermare l’impressione che il gruppo porti il segno di un tragico destino e in una delle cerimonie funebri organizzate dalla comunità nera di Harlem un pastore darà corpo a questa impressione in un sermone straordinario. «Dio ama il soul, ma più di tutti ama i Temptations. Li ha amati a tal punto da volerne almeno quattro intorno. Al primo che gli è arrivato tra i piedi, Paul Williams, ha detto “Hey amico, fammi sentire qualche pezzo dei Temptations”. Lui ha fatto quello che poteva, ma era da solo, mancava di profondità. Dio ha cantato per un po’ con lui, ma non era soddisfatto. Allora ha chiamato Dave Ruffin. Ma due erano ancora troppo pochi. È arrivato il turno di Kendricks. Quando ne ha avuti intorno tre Dio ha pensato: se ne chiamo ancora uno rimettiamo insieme il gruppo. Ecco perché ha voluto anche Melvin Franklin, per completare il gruppo. E ora i cinque Temptations cantano nella formazione più straordinaria che mai abbiano avuto: Williams, Ruffin, Kendricks, Franklin e… Dio».