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Julian Cope resta da solo

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Il 15 novembre 1982 Julian Cope scioglie, a quattro anni dalla loro formazione, i Teardrop Explodes. Si chiude così la storia del gruppo più significativo dei tre nati dalle ceneri dei Crucial Three.

Uno dei gruppi di frontiera del punk

Formati a Liverpool dal geniale e poliedrico Julian Cope, cantante, bassista e autore di tutti i loro brani, con il tastierista David Balfe, il chitarrista Alan Gill e il batterista Gary Owyer, i Teardrop Explodes sono stati uno dei gruppi di frontiera del periodo punk regalando album di grande fascino come Kilimanjaro e Wilder. La forte personalità di Julian, però, non accetta di restare rinchiusa negli angusti limiti di una band e, nonostante il successo, ha bisogno di nuovi spazi.

Più di un cantante

Negli anni successivi Cope diventerà più di un semplice cantante solista. La sua attività spazierà dai concerti e dai dischi alla poesia e, soprattutto, all’attività politica. Esponente di quell’importante area di musicisti di sinistra organizzatasi nella battaglia d’opposizione alle politiche liberiste della Thatcher, non baratterà mai la ricerca del successo con la rinuncia alla sua autonomia. Su questa strada perderà parte dei fans dei Teardrop Explodes, ma costruirà nuovi rapporti con un pubblico più disposto a seguirlo nelle sue evoluzioni. La sua produzione discografica sarà torrenziale e costellata, oltre che da album “ufficiali”, da una polverizzata presenza su una lunga serie di produzioni indipendenti. A dispetto della sua indifferenza nei confronti del mercato centrerà nel 1991 il successo internazionale con Peggy suicide, una sorta di inquietante viaggio attraverso i mali del mondo.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".