Home C'era una volta Franco Trincale, il Woody Guthrie italiano

Franco Trincale, il Woody Guthrie italiano

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Il 12 settembre 1935 a Militello in Val di Catania nasce Franco Trincale, cantautore o, come lui stesso si definisce, cantastorie. Proprio alla tradizione dei cantastorie, infatti, si rifà quasi tutto il suo lavoro musicale, iniziato negli anni Cinquanta in Sicilia.

Dal folk alla denuncia

Insofferente a qualunque tipo di condizionamento ha messo in musica e raccontato le storie dell’Italia degli ultimi cinquant’anni. Se fosse nato negli Stati Uniti oggi sarebbe considerato il “nuovo” Woody Guthrie. I punti di contatto tra la sua storia e quella del più grande folk singer d’oltreoceano sono molti. Come Guthrie è un vagabondo armato di chitarra che scorrazza nel suo paese laddove le tensioni sociali si fanno più acute. Alla fine del servizio militare si trasferisce dalla natìa Sicilia a Milano. Qui le sue canzoni, fino a quel momento rimaste nell’ambito del folklore e della tradizione, si fanno più aggressive, in sintonia con i movimenti di lotta che accompagnano le grandi trasformazioni sociali degli anni Sessanta. Nello stesso periodo vince ben tre edizioni del festival dei cantastorie di Piacenza e diventa un “soggetto” interessante per le case discografiche. Il rapporto tra lui e l’industria dei dischi dura poco. Il suo carattere fondamentalmente alieno a qualunque tipo di disciplina imposta dall’alto ed estraneo alle ragioni di mercato lo porta ben presto a scegliere la strada dell’autoproduzione.

Campione di vendite nelle strade

Negli anni Sessanta e nei primi anni Settanta diventa così un antesignano delle “vendite militanti” inaugurando una sorta di microrete destinata all’autodistribuzione che fungerà ancora da modello per le esperienze dell’hip hop e per la musica alternativa degli anni Ottanta. Album come Canzoni in piazza e Canzoni di lotta vendono un numero impressionante di copie e c’è chi sostiene che se fossero state diffuse attraverso i normali canali di vendita avrebbero conteso alla più conosciute pop star la vetta delle classifiche di vendita. Il fenomeno Trincale va però al di là della, pur interessante, esperienza commerciale. Egli, infatti, si caratterizza nel movimento della nuova canzone sociale italiana per il suo modo originale di scrivere canzoni oltre che per lo stile vocale direttamente ispirato al modello dei cantastorie. I suoi testi, infatti, costruiti sui modelli narrativi tradizionali, spesso non rispettano le strutture metriche classiche, privilegiando il concetto alla purezza stilistica. La sua attività non termina con l’esaurirsi della grande stagione della canzone politica italiana, ma continua senza sosta fino ai giorni nostri.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".